top of page
  • Immagine del redattoreDott. Luca Raspatelli

Attacchi di panico: definizione, sintomi e trattamento

Aggiornamento: 13 giu


donna che piange sul letto

Gli attacchi di panico sono episodi di intensa paura o ansia che si manifestano all'improvviso e senza un apparente motivo. Chi li sperimenta spesso descrive questi episodi come terrificanti, caratterizzati da sintomi fisici e mentali che possono sembrare insopportabili. Capire cosa siano gli attacchi di panico e come gestirli è fondamentale per chi ne soffre.


Sintomi di un attacco di panico

Un attacco di panico raggiunge il suo apice rapidamente, solitamente entro dieci minuti, e può durare da pochi minuti a mezz'ora. I sintomi più comuni includono:


  • Palpitazioni o tachicardia: il cuore batte forte o velocemente.

  • Sudorazione: sudore improvviso e abbondante.

  • Tremori: tremori fini o scosse grandi.

  • Sensazione di soffocamento: difficoltà a respirare.

  • Dolore al petto: spesso scambiato per un infarto.

  • Nausea o disturbi addominali: sensazione di malessere allo stomaco.

  • Vertigini: sensazione di sbandamento o instabilità.

  • Paura di perdere il controllo o di impazzire: timore di fare qualcosa diimbarazzante o di perdere la ragione.

  • Sensazioni di irrealtà o di distacco dal proprio corpo (derealizzazione e depersonalizzazione).


Relazione con l'agorafobia

Spesso, il disturbo di panico si accompagna all'agorafobia, un'ansia legata alla difficoltà di trovarsi in situazioni o luoghi da cui è complicato allontanarsi. L'agorafobia si sviluppa soprattutto quando il soggetto è da solo o in mezzo a una folla, o in ambienti in cui è difficile fuggire, come ponti, treni, autobus o automobili. Questi contesti possono fungere da scatenanti per gli attacchi di panico.

Le persone affette da agorafobia tendono ad evitare tali situazioni o luoghi, o, se costrette a confrontarsi con essi, possono farlo con grande difficoltà e preferiscono essere accompagnate da qualcuno di fidato, in caso di necessità durante un attacco di panico.Gestione e Trattamento degli Attacchi di Panico.


Diagnosi e caratteristiche del disturbo di panico

Gli attacchi di panico possono essere innescati da diversi fattori, ma alcuni sono più comuni. Lo stress è un potente catalizzatore, insieme a eventi traumatici passati. Anche fattori biologici, come squilibri neurochimici o genetica, possono giocare un ruolo. L'ansia anticipatoria, la paura costante di avere un altro attacco, può alimentare il ciclo. Questa preoccupazione porta spesso a cambiamenti nel comportamento, come evitare situazioni in cui si teme possa verificarsi un attacco.

Condizioni mediche, come problemi cardiaci o ipertiroidismo, possono aumentare la vulnerabilità.

L'ambiente può anche contribuire: luoghi affollati o socialmente stressanti possono innescare attacchi. Fluttuazioni ormonali, come quelle durante la gravidanza, possono essere un fattore, così come i disturbi del sonno. Identificare i propri innescatori è fondamentale per affrontare gli attacchi di panico in modo efficace.

Per diagnosticare gli attacchi di panico, gli specialisti valutano se i sintomi soddisfano determinati criteri:

Il disturbo di panico è diagnosticato quando il paziente riporta attacchi di panico inaspettati e ricorrenti, seguiti per almeno un mese da sintomi come preoccupazione di avere altri attacchi, o timore delle conseguenze fisiche o psicologiche dell'attacco.

Si valuta se sia presente anche l’agorafobia.


Si esclude che gli attacchi di panico siano causati da sostanze stupefacenti, farmaci o condizioni mediche generali.


Si verifica che non siano correlati ad altri disturbi, come fobia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo o disturbo da stress post-traumatico.


Fattori scatenanti e precipitanti

Gli attacchi di panico possono essere scatenati da periodi di stress intenso. Eventi significativi come matrimonio, separazione, lutto, problemi finanziari o lavorativi possono agire come fattori precipitanti. Anche l’uso di droghe psicoattive, condizioni climatiche avverse e situazioni agorafobiche (come essere in luoghi affollati o viaggiare da soli) possono aumentare il rischio di attacchi


La gestione e il trattamento degli attacchi di panico richiedono un approccio integrato che combina diverse tecniche per affrontare sia i sintomi fisici che quelli cognitivi del disturbo. Le tecniche cognitive si concentrano sulla modifica dei pensieri catastrofici che spesso accompagnano gli attacchi di panico. Il terapeuta lavora con il paziente per identificare e sfidare questi pensieri, aiutando la persona a sviluppare un modo di pensare più realistico e meno allarmistico. Parallelamente, le tecniche comportamentali includono l’esposizione graduale alle situazioni temute e alle sensazioni fisiche ansiogene, riducendo così l'evitamento e rompendo il ciclo della paura. Questo approccio aiuta i pazienti a confrontarsi con le loro paure in un ambiente sicuro e controllato, consentendo loro di ridurre l'ansia associata a queste situazioni.

Le tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare progressivo, possono essere integrate nella terapia per aiutare il paziente a gestire l'ansia. La meditazione mindfulness sono particolarmente efficaci per migliorare la capacità del paziente di accettare le emozioni negative senza giudizio. Queste tecniche aumentano la consapevolezza del momento presente e aiutano il paziente a vivere con l'ansia senza esserne sopraffatto.

In alcuni casi, i farmaci possono essere utili per gestire i sintomi degli attacchi di panico. Le benzodiazepine e gli antidepressivi sono i farmaci più comunemente prescritti. Tuttavia, è importante che la terapia farmacologica sia combinata con la psicoterapia per ottenere i migliori risultati. Mentre i farmaci possono alleviare i sintomi a breve termine, la psicoterapia fornisce gli strumenti necessari per gestire e superare il disturbo a lungo termine.

Un ulteriore passo nella terapia è il recupero della libertà di muoversi in autonomia e ottenere un senso di padronanza sugli attacchi di panico. La terapia può quindi procedere lavorando su elementi storici che hanno reso vulnerabile il soggetto, come la ricostruzione della storia di vita, dei legami significativi, delle relazioni sentimentali e sociali, e l’elaborazione di eventuali traumi attraverso tecniche come l'EMDR. Questo approccio globale mira non solo a ridurre i sintomi degli attacchi di panico, ma anche a migliorare la qualità della vita del paziente in generale.


Conclusione

Gli attacchi di panico possono essere debilitanti, ma con il giusto approccio terapeutico, è possibile gestirli efficacemente. La terapia cognitivo-comportamentale, in particolare, si è dimostrata estremamente efficace nel rompere il ciclo della paura e aiutare le persone a riconquistare la loro autonomia e il loro benessere. Se soffri di attacchi di panico, considera di rivolgerti a un professionista della salute mentale per un trattamento adeguato e personalizzato.

5 visualizzazioni0 commenti

Comments

Couldn’t Load Comments
It looks like there was a technical problem. Try reconnecting or refreshing the page.
bottom of page