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Shopping compulsivo online: meccanismi neurologici e implicazioni Psicologiche

Immagine del redattore: Dott. Luca RaspatelliDott. Luca Raspatelli

shopping compulsivo

Negli ultimi anni, l’avvento dell’e-commerce e la crescente digitalizzazione hanno reso lo shopping online un fenomeno sempre più diffuso. Se da un lato la possibilità di acquistare con un semplice clic offre comodità e rapidità, dall’altro ha contribuito all’aumento del fenomeno dello shopping compulsivo. Questo comportamento, noto anche come disturbo da acquisto compulsivo (CBD - Compulsive Buying Disorder), ha implicazioni psicologiche e neurologiche profonde, spesso amplificate dalla natura immediata e gratificante delle transazioni online.


Il meccanismo neurologico dello shopping compulsivo

L’acquisto attiva il sistema di ricompensa del cervello, in particolare il circuito dopaminergico, lo stesso coinvolto in comportamenti di dipendenza come il gioco d’azzardo o l’abuso di sostanze. Ogni volta che si effettua un acquisto, il cervello rilascia dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e alla gratificazione. Questo processo è fondamentale per il nostro apprendimento e la nostra motivazione, ma può diventare problematico quando il comportamento di acquisto viene utilizzato in modo disfunzionale.

Nel contesto dello shopping online, questo effetto è amplificato da vari fattori:

  • Accessibilità e Immediatezza: La possibilità di acquistare 24/7 senza la necessità di spostarsi fisicamente aumenta la frequenza degli acquisti e riduce il tempo di riflessione tra il desiderio e l’azione.

  • Stimoli Visivi e Personalizzazione: Le piattaforme e-commerce utilizzano algoritmi avanzati per suggerire prodotti basati sulle preferenze dell’utente, stimolando ulteriormente il desiderio di acquisto e alimentando un ciclo di ricompensa continua.

  • Attesa della Consegna: L’anticipazione dell’arrivo del pacco genera una seconda ondata di rilascio dopaminergico, creando un meccanismo di gratificazione differita che rinforza il comportamento compulsivo. Il cervello, infatti, non distingue tra il piacere derivante dal possesso dell’oggetto e quello generato dall’attesa stessa, rendendo il ciclo di dipendenza ancora più forte.

La dopamina non agisce da sola, ma interagisce con altri neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina, che regolano l’umore e l’impulsività. In individui predisposti, livelli irregolari di questi neurotrasmettitori possono portare a una maggiore vulnerabilità nei confronti dello shopping compulsivo, trasformando un comportamento inizialmente occasionale in una vera e propria dipendenza comportamentale.


Fattori psicologici e relazionali alla base dello shopping compulsivo

L’approccio sistemico-relazionale evidenzia come il comportamento d’acquisto non sia isolato, ma si inserisca all’interno di dinamiche relazionali e contesti emotivi specifici. Alcuni fattori chiave che favoriscono lo shopping compulsivo online includono:

  • Regolazione Emotiva: Lo shopping viene spesso utilizzato come strategia per gestire stress, ansia o solitudine. In periodi di incertezza o difficoltà relazionali, l’acquisto può diventare una via di fuga emotiva. Il senso di gratificazione immediata offerto dall’acquisto contribuisce a mascherare temporaneamente il malessere emotivo, creando un ciclo in cui la persona cerca nel consumo una soluzione che però non risolve il problema sottostante.

  • Pressione Sociale e Influencer Marketing: L’esposizione costante a modelli di consumo sui social media, dove l'acquisto diventa una forma di status e appartenenza, alimenta il desiderio di acquisire beni e di conformarsi agli altri. I social network e le piattaforme di e-commerce sfruttano algoritmi che suggeriscono prodotti personalizzati, creando un forte stimolo alla spesa. Ciò alimenta il senso di inadeguatezza e il bisogno di avere ciò che gli altri sembrano avere, rinforzando il circolo vizioso del consumo compulsivo.

  • Aspettative Familiari e Credenze Apprese: Crescere in un contesto familiare dove il valore personale è associato al possesso di beni materiali, o dove l’acquisto viene utilizzato come segno di successo e benessere, può incentivare comportamenti d’acquisto disfunzionali. Le credenze apprese fin da piccoli influenzano profondamente la percezione che si ha del denaro e dei beni materiali, e l’associazione tra valore personale e acquisto può rendere la persona vulnerabile a sviluppare una dipendenza da shopping, poiché acquisti e oggetti diventano il mezzo attraverso cui cercare riconoscimento e soddisfazione.

Tuttavia, in alcuni casi, il comportamento di shopping compulsivo non si limita ad essere una mera reazione emotiva, ma può evolversi in un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo. In queste situazioni, lo shopping diventa una compulsione che fa seguito a un’ossessione. La persona che soffre di questo disturbo vive un continuo desiderio di acquistare, che è legato alla necessità di ridurre l’ansia generata da pensieri intrusivi. Si tratta di un comportamento che non è volontario ma percepito come una necessità per alleviare un malessere interiore. L’acquisto, in questi casi, non è più semplicemente un comportamento impulsivo, ma un'azione ripetitiva messa in atto con lo scopo di attenuare un’ossessione, cioè un pensiero ricorrente e pervasivo che la persona percepisce come eccessivo e inappropriato, ma dal quale non riesce a sottrarsi.


Oltre alle caratteristiche di compulsione, la sindrome da shopping compulsivo implica anche altre problematiche psicologiche e comportamentali, che spesso si manifestano contemporaneamente:

  • Disturbo del Controllo degli Impulsi: La difficoltà a resistere agli impulsi è un fattore centrale nel disturbo da shopping compulsivo. L’incapacità di controllare il comportamento d’acquisto, anche quando non è necessario o conveniente, diventa un segnale importante di disfunzione. Un esempio simile che può essere osservato è l’acquisto compulsivo di cibo, che viene utilizzato come meccanismo per alleviare uno stato di malessere, ma che, con il tempo, perde la sua funzione di sollievo, divenendo un modo disfunzionale di gestire il disagio interiore.

  • Dipendenza Comportamentale: Lo shopping compulsivo condivide molte caratteristiche con altre forme di dipendenza comportamentale, come la dipendenza da sostanze o da comportamenti sessuali. In particolare, lo shopping compulsivo presenta fenomeni simili a quelli della dipendenza, come la tolleranza (la necessità di acquistare sempre di più per provare lo stesso piacere), il craving (il desiderio irresistibile di acquistare), la compulsione (la ripetizione dell'atto d’acquisto) e l’astinenza (l’ansia o il malessere che si prova quando non si può acquistare).


Segnali di una dipendenza da acquisti online

Alcuni indicatori possono suggerire la presenza di una dipendenza dallo shopping online. Tra questi:

  • Difficoltà a controllare l'impulso di acquistare, anche quando non necessario.

  • Pensiero costante e desideroso verso l'acquisto di nuovi prodotti.

  • Controllo ripetuto di siti e app di e-commerce nel corso della giornata.

  • Tendenza ad accumulare gli oggetti comprati senza restituirli, anche se inutilizzati.

  • Sensazione di colpa o rimorso dopo aver effettuato un acquisto.

  • Bassa tolleranza alla noia, con lo shopping utilizzato come distrazione.

  • Ansia o agitazione quando non si ha la possibilità di acquistare.

  • Perdita di interesse verso altre attività, con un’eccessiva focalizzazione sugli acquisti.


Conseguenze psicologiche e relazionali

Lo shopping compulsivo non è solo una questione economica, ma ha profonde ripercussioni sulla salute mentale e sulle relazioni personali. Dal punto di vista emotivo, chi soffre di questo disturbo sperimenta un’alternanza tra eccitazione e senso di colpa. L’acquisto porta a un’immediata sensazione di benessere, ma questa è spesso seguita da rimorsi, ansia e frustrazione. Nel tempo, questo circolo vizioso può generare una maggiore dipendenza dal comportamento stesso, aggravando ulteriormente il problema.

Sul piano relazionale, il disturbo può compromettere la fiducia tra partner, familiari e amici. Le spese eccessive e la difficoltà nel controllare gli impulsi portano spesso a nascondere gli acquisti, mentire sulle proprie abitudini finanziarie e accumulare debiti. Questo può innescare conflitti, allontanare le persone care e creare una spirale di isolamento e solitudine. Inoltre, l’accumulo di oggetti inutilizzati può portare alla creazione di un ambiente disordinato e sovraccarico, che riflette uno stato mentale disorganizzato e incapace di affrontare le difficoltà.


Se senti di avere necessità di supporto o vuoi approfondire temi legati al benessere psicologico, non esitare a contattarmi. Sono disponibile per appuntamenti e consulenze. Puoi raggiungermi al numero +393451561557 o via email a lucaraspatelli.psicologo@gmail.com



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